venerdì 20 marzo 2015

Lotta libera: Sicilia sempre sul podio


Al Trofeo delle Regioni di nuova istituzione l'Isola è terza fra le rappresentative di tutta Italia
La Sicilia si conferma regione di alto livello nel settore lotta, tornando onorevolmente dall’appuntamento fissato dalla Fijlkam nella sede romana della Federazione che ancora odora di nuovo. I siciliani sono riusciti ad acciuffare il gradino più basso del podio fra le più forti regioni d’Italia, sia pure in coabitazione con la rappresentativa della Liguria.
A metà dicembre 2014 è stata la squadra del Piemonte a vincere in effetti ad Ostia il Trofeo delle Regioni, l’attesa manifestazione che ha suggellato l’intera stagione agonistica. E’ stato ovviamente la splendida struttura del PalaPellicone, alla presenza del neo presidente Domenico Falcone, ad ospitare questa manifestazione di nuova ideazione, che vede in gara tutti e tre gli stili: Greco Romana Lotta Libera e Lotta Femminile per le categorie cadetti e Juniores. Hanno preso parte a questa edizione il Lazio, l'Emilia Romagna, la Puglia, la Liguria, il Piemonte, la Sicilia, la Campania e la Toscana.
Onore ala squadra del Piemonte che ha sollevato, quindi, per la prima volta l’ambito o il Trofeo. I dieci atleti piemontesi si sono imposti in finale sulla squadra della Campania, mentre le terze posizioni sono state conquistate a parti merito dalla Sicilia e dalla Liguria.
La rappresentativa della Sicilia, accompagnata dal responsabile regionale di settore Enzo Scuderi, era formata dai seguenti atleti: Marco Azzarello. Masimiliano Chiara, Federico Bordino, Sharon Pizzimenti, Mejja De Jesus Garcia, Gaetano Fhilip Paratore, Domenico Sanfilippo, Luca Tosto, Emanuele Majorana, Federica Giuffrida, Joan Sebastian Faraci.
"Ancora una volta - afferma Enzo Scuderi - con pochissimi mezzi ed impianti costosi e mal in arnese, riusciamo a ben figurare. Ciò che più conta è che facciamo sport fra il popolo e gli extracomunitari, come è chiaro anche dall'elenco dei selezionati. Non si faccia demagogia, non si dica che si vogliono aiutare queste categorie se poi noi veniamo abbandonati allo spontaneismo e in pratica al sacrificio personale di ciascuno di noi che pratichiamo questi sport puri. E ricordiamolo, si tratta di specialità olimpiche fra le più classiche".
Alto, sottolineiamo noi, è il valore educativo di questo sport che educa la forza fra regole e lealtà reciproca, mentre abitua gli atleti a forme di collaborazione e cameratismo, anche uomo - donna, che abbattono storiche barriere e incomprensioni.


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